Febbraio

02/02/2022
SI RICOMINCIA !!!!!

Febbraio risulta essere un mese di transizione, un mese in cui la natura è ancora dormiente ma che si prepara al grande risveglio.
E’ pur vero che con i cambiamenti climatici in atto, negli ultimi anni, abbiamo assistito a mesi di febbraio tutt’altro che invernali con fioriture anticipate e germogli in ripartenza, ma questo mese rimane pur sempre un mese invernale.
Così, nella nostra rubrica, abbiamo pensato di passare in rassegna le operazioni colturali tipiche del periodo, per prepararci nel modo migliore e farci trovare pronti all´inizio della primavera.
In giardino è tempo di potature!
Le rose, per esempio, per chi non l’avesse già fatto in gennaio, è ancora in tempo ma fate attenzione, perché febbraio risulta essere un po’ l’ultima chiamata.
Parlo di potatura anche energica per le varietà arbustive e rifiorenti, mentre per le varietà antiche basterà una semplice pulizia.
Poi con una bella giornata di sole, sarà utile effettuare una buona disinfezione con prodotti a base di rame. Questo intervento, oltre che sulla rosa, consigliamo di effettuarlo anche sul terreno intorno alla pianta, perché è lì che le malattie, specie fungine, si annidano per svernare.
Anche per il resto del giardino, febbraio è il tempo propizio per la potatura, fatta eccezione per alcune piante e cespugli che, complice il rischio di gelate tardive, per loro la potatura in questo periodo potrebbe risultare deleteria, penso all´Oleandro, al Pittosporo nano e all´Ulivo.
Pure i nostri Limoni in vaso hanno bisogno di attenzione.
Per loro, quando nel periodo invernale la circolazione di aria è limitata, la cocciniglia fa festa e si rende necessario intervenire con olio bianco. Questo è anche il momento buono per la distribuzione dei lupini da interrare leggermente. Una volta trasformati nel terreno saranno utili alla pianta durante la fase di allegazione.
Nel prato invece l’attenzione va rivolta alla presenza del muschio che complice l’aumento delle temperature e dell’umidità prolifera facilmente causando notevoli danni al nostro tappeto erboso.
In questo caso diventa importante intervenire con prodotti a base di ferro che risultano essere ottimi antimuschio. Poi a distanza di qualche giorno dall´intervento potrete intervenire con sarchiello e rastrello per eliminarlo cosi che il prato possa riprendere la normale ossigenazione e favorire una più sana ripresa vegetativa.
Fate attenzione nella distribuzione del ferro, perché in questo periodo in cui il prato non è ancora in ripresa e le radici non stanno lavorando a regime, il ferro distribuito, essendo metallo pesante, potrebbe percolare nel terreno e raggiungere le falde acquifere più superficiali, inquinandole.
Per questo motivo consigliamo di distribuire i vari prodotti antimuschio in quantità inferiori a quelle consigliate in etichetta magari riducendo gli intervalli tra una somministrazione e l’altra.
Per le altre operazioni sul prato invece, è meglio attendere ancora qualche settimana, la ripresa vegetativa non è lontana.
Questo è anche il periodo opportuno per svolgere i lavori nel frutteto.
La potatura, che sarà diversificata tra le drupacee ( es. Albicocche) e le pomacee ( es. le Mele).
La distribuzione di ammendanti come la cenere, per chi l’avesse, come ottimo apporto di potassio.
L’irrorazione con Poltiglia Bordolese contro la Bolla del pesco.
Ed eccoci all´orto.
Finito il tempo della raccolta dei prodotti invernali, la tentazione di abbandonare l’orto fino all´arrivo della primavera è forte. Sbagliato!!!
Nell´attesa di poter compiere le prime semine, si potrebbe, sulla carta, organizzare gli spazi a disposizione, scavare le scoline, lavorare il terreno facendo attenzione alla rotazione degli ortaggi che intendiamo coltivare al fine di evitare la presenza della stessa coltura nella stessa particella e quindi fenomeni di impoverimento del terreno.
Distribuiamo cenere per aumentare l’apporto di potassio, mettiamo anche del compost o dello stallatico cosi che, una volta interrati, avranno il tempo di effettuare l’ultima trasformazione prima della messa a dimora delle nuove piantine. Infine una attenzione particolare va riservata alla vangatura che dovrebbe sempre avere una profondità di 25/35 cm. circa. Questa operazione permette di:
Eliminare i resti vegetali;
Migliorare la qualità del terreno introducendo ammendanti;
Aumentare la capacità idrica di penetrazione e trattenimento idrico;
Aumentare la facilità di esplorazione delle radici;
Infine stimolare l’azione dei microrganismi aerobi capaci di trasformare la sostanza organica;
Come avrete notato, c’è tanto lavoro che ci aspetta, anche se i frutti si vedranno solo più avanti, molto più avanti …. In fondo non è forse questo lo stesso, profondo, senso che ci propone la vita?

Domande? Parliamo
Vivaio La Betulla
Contattaci
La fiorista
Public Relations
Online