MARZO

01/03/2022
IL TEMPO DELLA MIMOSA

Il mese di marzo è sempre periodo di grande transizione delle temperature. Il cambio delle stagioni, la natura che si rimette in moto, l’inverno che se ne va. Insomma nonostante permanga la possibilità di avere a che fare con temperature estreme, con gelate notturne prevedibili ed immancabili, il freddo, lentamente ci lascia ed il caldo recupera posizioni.
Cosi marzo diventa il mese nel quale i giardini si rivestono di fioriture abbondanti e colorate che rievocano le note di una celebre canzone del grande Lucio Battisti.
Con la bella stagione riprendono anche le passeggiate che i più audaci non hanno mai abbandonato, le persone si incrociano, un saluto, due chiacchiere e via, magari volgendo lo sguardo tutt’intorno ed annusando i profumi di una natura mai prevedibile. Sono molte le piante in fioritura, ma la regina dei giardini, in questo mese, non può che essere la Mimosa ( Acacia Dealbata). Amante dei climi caldi, la Mimosa deve essere collocata in pieno sole, ecco perché in Italia la troviamo con più facilità nelle zone miti e verso il mare. Va però evidenziato che, complice l’aumento delle temperature e qualche cliente audace, questa pianta , da qualche tempo la si trova anche nei nostri giardini di pianura, seppur il clima ed il terreno nostrani non siano dei più favorevoli allo sviluppo di questa pianta.
Per la festa dell’8 Marzo, grazie ad una fioritura densa e copiosa, la varietà più utilizzata per fare mazzetti è Acacia Dealbata “ Gaulois”; nei giardini invece, come arbusto coltivato, consigliamo A. D. “Rustica”, cultivar robusta e tra le più resistenti al freddo. La Mimosa predilige i terreni tendenzialmente acidi ed accetta di buon grado quelli neutri, mentre non tollera i terreni calcarei (le nostre zone di pianura, per intenderci). Esige un terreno fertile e ricco di sostanza organica ed ha bisogno di irrigazioni abbondanti pur temendo i ristagni di acqua.
Nelle zone della nostra pianura, a causa di temperature spesso poco adatte per la pianta, è consigliabile piantare la Mimosa a ridosso di pareti e rivolta a sud proprio per mitigare i rigori dei nostri inverni. Ricordiamo che la pianta teme moltissimo i venti e necessita di abbondanti concimazioni soprattutto nei primi anni dell’impianto. La potatura serve per mantenere armoniosa la piante perché i suoi rami tendono ad allungarsi. Si pota subito dopo la fioritura e prima della ripresa vegetativa.
Ma perché la mimosa è diventato il simbolo e l’emblema della lotta delle donne?
Tra la Mimosa e la festa della donna, c’è ben più di un semplice abbinamento, essa è diventata una vera identificazione. L’usanza di regalare rametti di Mimosa per questa festa (è un usanza solo e tutta italiana) nasce nel lontano 1946. Quando le donne dovendo scegliere un simbolo per festeggiare la festa a loro dedicata si orientarono su questo fiore perché nell’immediato dopoguerra era uno dei pochi, se non l’unico fiore, disponibile sul mercato di quei tempi, fiore che si prestava in modo ottimale per essere tagliato e diviso in piccoli rametti da portare all’occhiello.
Ben più triste e dolorosa la motivazione con cui fu decisa la celebrazione di questa festa; In questo giorno si rievoca l’incendio dell’industria di lavorazione del cotone di New York (Tessil Cotton), avvenuto nell’anno 1908, incendio appiccato dal proprietario stesso, nel quale morirono quasi 130 donne operaie dell’azienda, che stavano scioperando per le disumane condizioni in cui erano costrette a lavorare.
Non può che essere così…. Un fiore, una festa non affatto banale e ricca di significato che ci rimanda a valori importanti come, per esempio, la “ Resilienza” …. Meditiamo gente…….meditiamo.

Domande? Parliamo
Vivaio La Betulla
Contattaci
La fiorista
Public Relations
Online